BLENNIDI DELLE ACQUE ITALIANE




In quest’opera, unica nel suo genere, l’autore ci guida in maniera chiara e sicura attraverso il mondo dei blennidi italiani. Comunemente noti come bavose, i pesci della famiglia Blenniidae presentano variabilità morfologiche e cromatiche tali da mettere in difficoltà anche gli addetti ai lavori. All’interno del testo, il lettore troverà dettagliate informazioni per ognuna delle specie italiane, rappresentate con foto di altissima qualità nei loro diversi morfotipi. Tra le numerose immagini presenti nel testo si trovano foto fatte in ambiente, foto scientifico-naturalistiche e foto allo stereomicroscopio. Inoltre, ottimi disegni appaiono in tutto il testo, soprattutto nella parte dedicata alle chiavi di identificazione, dove rappresentano uno strumento di grande utilità per arrivare a un’identificazione rapida e sicura. Blennidi delle acque italiane, con oltre 280 foto e più di 60 disegni, colma un vuoto nello scenario ittiologico italiano e mediterraneo; infatti, le specie presenti in Italia rappresentano la quasi totalità di quelle presenti nell’intero bacino del Mediterraneo. Dopo un’ampia parte generale che introduce e approfondisce il mondo dei blennidi, per ogni specie è presente una dettagliata scheda con descrizione morfocromatica, biologica ed etologica. In maniera più sintetica, ma non per questo meno completa, alla fine del testo numerose pagine, corredate da altre foto di qualità, vengono dedicate a specie simili ai blennidi, che spesso condividono con le bavose habitat e comportamenti, nonché somiglianze morfocromatiche. Il testo, di grande valore scientifico, si rivolge non solo agli studiosi del settore, ma anche a studenti di scienze naturalistiche e biologiche, subacquei, appassionati del mare e pescatori, che troveranno tra le sue pagine una guida completa di fondamentale importanza.


Presentazione del testo
Chiedendo a due ittiologi quante specie di pesci vivono in Mediterraneo si ottengo risposte vaghe e, quasi certamente, diverse tra loro. Il mare Mediterraneo, infatti, non rappresenta una regione zoogeografica autonoma ma fa parte della più ampia Regione atlanto-mediterranea che si estende sino a Capo Verde a sud e alle Azzorre a nord. Ciò è dovuto al fatto che, un tempo, il Mediterraneo faceva parte della Tetide, un mare che si estendeva dall’Oceano Atlantico a quello Indiano. La Tetide scomparve alla fine del terziario per il distaccamento della placca arabica creando la Paratetide che, nel Pliocene, si smembra e prosciuga parzialmente; dopo, a causa della chiusura e dell’apertura del collegamento con l’Oceano Atlantico e di 5 glaciazioni alternate a fasi inter-glaciali,  sopravvissero solo poche specie della Tetide. In periodi successivi il Mediterraneo è stato ricolonizzato da specie atlantiche sino a definire una fauna  ittica sub-attuale di circa 500 specie.
Nell’ultimo secolo la diversità ittica mediterranea si è ulteriormente arricchita, sia a causa della penetrazione di una cinquantina di specie atlantiche provenienti dalle subregioni sahariana e senegalese, sia a causa di oltre 120 specie indopacifiche penetrate attraverso il Canale di Suez, la cosiddetta migrazione lessepsiana, iniziata nel 1902 con il rinvenimento della specie Atherinomorus lacunosus nel Mediterraneo orientale. Questo fenomeno si è intensificato negli ultimi vent’anni a causa di una “tropicalizzazione” del Mediterraneo, avvenuta sotto la spinta del global warming.
Quindi, al di là della certezza manifestata da alcuni autori, il numero delle specie ittiche  nel Mediterraneo è oscillante, sia per quanto riguarda le specie indigene, a causa di riconsiderazioni tassonomiche indotte da nuovi studi genetici, sia a causa della dubbia validazione di alcuni ritrovamenti di specie non indigene.
Se il mondo dei pesci è complesso, tre gruppi fanno tremare anche i più solidi ittiologi: le famiglie dei blennidi, dei labridi e dei gobidi.
Francesco Tiralongo, appassionato ed esperto ittiologo, attraverso questo libro offre un importante contributo alla conoscenza dei blennidi che non solo potrà essere utile ai subacquei e ai pescatori ma rappresenta anche un punto di riferimento per gli studiosi.
I blennidi, infatti, sono pesci di piccole dimensioni che vivono prevalentemente in acque basse, talvolta intertidali. Livree e caratteri spesso variabili con l’individuo e con l’habitat rendono la loro classificazione difficile, tanto da mettere spesso in difficoltà anche i più esperti. Sono specie abbondanti, ma sono raramente catturate dai pescatori e sempre per caso, per cui non è frequente, per chi non s’immerge, incontrarle.
L’approccio utilizzato e le chiavi tassonomiche adottate in questo libro, illustrato con foto e disegni di grande qualità, ci guidano, in modo sicuro, al riconoscimento dei blennidi rendendo possibile la loro classificazione anche ai meno esperti. Il libro, oltre a colmare un vuoto di conoscenza sui blennidi, tratta anche altre specie, per certi versi simili tanto da indurre confusione, acquisendo così maggiore completezza.
Il testo, pur essendo, indubbiamente scientifico non è, però, didascalico e l’Autore non riesce a nascondere il suo profondo amore per lo studio dei pesci, che emerge prepotente dalle sue pagine.
Francesco ha avuto la fortuna di formarsi in un’area, a me molto cara, che rappresenta, sin dall’antichità, un mare del mito, nel quale oggi insiste anche l’Area Marina Protetta del Plemmirio che è una delle più interessanti d’Italia. In quest’area, lo Ionio, un mare freddo, forte e deciso, incontra la costa della Sicilia, nella quale si alternano falesie e franate, spiagge e isolotti, ambienti lagunari e foci di fiumi, grotte sommerse e coralligeno. Da quest’unione nascono ambienti complessi e preziosi caratterizzati da ecosistemi di rilevante importanza ambientale ma dai fragili equilibri che sinora hanno saputo resistere alla follia umana che non ha risparmiato nemmeno questo mare.
Per questo, sono certo, Francesco, ha voluto fare questo sforzo scientifico e letterario anche in onore e in difesa del suo mare.





Franco Andaloro


ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
 

L'Autore

Francesco Tiralongo, biologo ed ecologo marino, nasce nel 1986 ad Avola, paese sul mare della Sicilia sudorientale, in provincia di Siracusa. Fin dall’infanzia mostra uno spiccato interesse nei confronti delle specie ittiche, che inizia a studiare in età precoce. Nel 2008 si laurea, ottenendo il massimo dei voti con lode accademica, in Biologia ed Ecologia Marina, presso l’Università degli Studi di Messina. Nel 2010, presso lo stesso Ateneo, consegue nuovamente la lode accademica con la Laurea Magistrale in Biologia ed Ecologia dell’Ambiente Marino Costiero. Nel 2011 ottiene l’abilitazione all’esercizio delle professione di Biologo e si iscrive all’O.N.B. Nello stesso anno da la sua adesione anche alla S.I.B.M. e al gruppo “Piccola Pesca Costiera”. Attualmente svolge il Dottorato di Ricerca in Ecologia e Gestione delle Risorse Biologiche all’Università degli Studi della Tuscia, presso il Laboratorio di Oceanologia Sperimentale ed Ecologia Marina di Civitavecchia. Durante i suoi anni di studio e ricerca ha continuato a occuparsi di ittiologia e biologia della pesca, pubblicando diversi articoli scientifici su riviste scientifiche nazionali e internazionali e partecipando alla conferenza internazionale “2nd Djerba International Mediterranean Environment Sustainability Conference”, presentando e discutendo un lavoro sulla pesca artigianale. Ha prestato attività professionale presso l’AMP Plemmirio, dove si è occupato di studi sulla pesca, professionale e ricreativa. Dal 2012 è Vice Presidente dell’associazione Ente Fauna Marina Mediterranea. Tra i suoi interessi: l’escursione naturalistica, la divulgazione scientifica, l’educazione ambientale e la fotografia subacquea, oltre alla continua raccolta di materiale ittiologico presso i vari mari d’Italia.



TITOLO: Blennidi delle acque italiane
AUTORE: Francesco Tiralongo
PAGINE: 145
EDITORE: Ireco
ISBN: 978-88-86253-45-1
Prezzo: 28,00 euro



INDICE

INTRODUZIONE E PARTE GENERALE

Presentazione - 7
Prefazione - 8
Introduzione ai blennidi (Blenniidae) - 11
Morfologia e anatomia - 13
Habitat - 15
Comportamento e adattamenti - 20
Riproduzione e sviluppo - 22
Prede e predatori - 25
Interesse per l’uomo - 25
Catturare e osservare i blennidi - 25
Relazioni filogenetiche e diversificazione nei blennidi italiani - 26

RICONOSCIMENTO RAPIDO

Guida all’identificazione - 27
Chiavi di riconoscimento rapido - 29

SCHEDE DELLE SPECIE
Bavosa sfinge (Aidablennius sphynx) - 38
Bavosa occhiuta (Blennius ocellaris) - 41
Bavosa galletto (Coryphoblennius galerita) - 44
Bavosa cornuta maggiore (Hypleurochilus bananensis) - 48
Bavosa capone (Lipophrys trigloides) - 53
Bavosa adriatica (Microlipophrys adriaticus) - 57
Bavosa gote gialle (Microlipophrys canevae) - 59
Bavosa dalmatina (Microlipophrys dalmatinus) - 62
Bavosa rossa (Microlipophrys nigriceps) - 64
Bavosa ruggine (Parablennius gattorugine) - 67
Bavosa mediterranea (Parablennius incognitus) - 70
Bavosa africana (Parablennius pilicornis) - 73
Bavosa bianca (Parablennius rouxi) - 77
Bavosa sanguigna (Parablennius sanguinolentus) - 80
Bavosa cornuta (Parablennius tentacularis) - 83
Bavosa cervina (Parablennius zvonimiri) - 86
Bavosa basilisco (Salaria basilisca) - 89
Cagnetta (Salaria fluviatilis) - 91
Bavosa pavone (Salaria pavo) - 94
Bavosa crestata (Scartella cristata) - 98

SPECIE SIMILI
Identificazione delle famiglie - 105
Schede delle famiglie e delle specie:
Gobidi (Gobiidae) - 107
Ghiozzo testone (Gobius cobitis) - 108
Ghiozzo paganello (Gobius paganellus) - 109
Ghiozzo boccarossa (Gobius cruentatus) - 110
Ghiozzo rasposo (Gobius bucchichi) - 111
Ghiozzo fallace (Gobius fallax) - 112
Ghiozzo geniporo (Gobius geniporus) - 113
Ghiozzo nero (Gobius niger) - 114
Ghiozzo listato (Gobius vittatus) - 115
Ghiozzetto marmorato (Pomatoschistus marmoratus) - 116
Tripterigidi (Tripterygiidae) - 117
Peperoncino (Tripterygion tripteronotum) - 118
Peperoncino minore (Tripterygion melanurum) - 119
Peperoncino giallo (Tripterygion delaisi) - 120
Gobiesocidi (Gobiesocidae) - 121
Succiascoglio (Lepadogaster lepadogaster) - 122
Succiascoglio olivaceo (Lepadogaster candolii) - 123
Succiascoglio maculato (Diplecogaster bimaculata bimaculata) - 124
Clinidi (Clinidae) - 125
Bavosella d’alga (Clinitrachus argentatus) - 126
Glossario - 131
Bibliografia - 133


CONTATTO PER L'ACQUISTO

Prenota presso l'autore (spedizione gratuita): 

fra.tiralongo@hotmail.it

Nessun commento:

Posta un commento